domenica 2 febbraio 2014

Accanimento TerARTpeutico - La guerra ha inizio...

Finalmente la mioa vittima, il sig. Carlo Rosi, mi ha scritto:

Ciao.
Ti scrivo in merito allo scherzo di cattivo gusto che mi hai combinato.
Nicola del Mercatino mi ha dato la tua email.
Mi sembri un po' sfrontato a rovinarmi un quadro e poi volere che ti contatti.
Tra l'atro l'hai pure pagato.
Non capisco proprio...

La mia risposta, dopo un po' di giorni:

Ciao Carlo, ti ringrazio di avermi contattato. Mi dai modo di buttare giu' un piccolo manifesto a proposito del mio SERIALKILLERAGGIO di opere. 

Partiamo da un punto imprescindibile: le opere che ti ho rovinato, sono delle tue produzioni che io ho regolarmente acquistato, quindi posso farne cio' che voglio, come un qualsiasi prodotto acquistato in un sistema di stampo capitalista(dagli USA allo Zambia). Hai da ridire su questo? Sei tu che consideri la tua espressione al pari di un qualsiasi prodotto di consumo come carta igienica o assorbenti. Chi ti ha detto che non posso farne un uso analogo a questi prodotti del tuo? Tu svilisci la tua interiorita' , dipingendo sentimenti ed impressioni, per poi venderle a chiunque ridimensionando un gesto nobile a mero guadagno, inserendo la tua opera in un sistema freddo ed insensato, in completa antitesi col romantico  sentimento Arte che vorresti proporre. Questo dunque, legittima anche il mio successivo svilimento dei tuoi sforzi artistici. 

Ma non mi fermo qui, la mia critica e' piu' strutturale. Trovo anacronistico il tuo modo di esprimersi, il supporto vero e proprio. Il tuo intento di proporre una visione del mondo tramite tempera su legno e' un esercizio banale, infantile. Fin dall'asilo ai bambini viene insegnato il paesaggio ed il ritratto, una forma d'arte passatista che dovrebbe appunto essere relegata all'artigianato, allo studio del disegno od alla decorazione di oggetti di consumo. Perche' e' proprio questo il punto: l'Arte in senso generico e' la forma piu' acuminata per "aggiornare" la realta' ai nuovi paradigmi mentali umani. L'artista (sempre generico) ha il DOVERE di portare allo step successivo tramite atti e parole. Esporre (e vendere) come arte un paesaggio e' noia, conformismo, passato ed ebetismo. Hai presente il lavoro a catena, sempre uguale e privo di ogni forma di variazione al processo? Vogliamo quest'Arte? Certo che no. Vogliamo la poesia e la forza. Vogliamo vita nuova. 

Vogliamo Arte e la vogliamo GRATIS per TUTTI.

Svilire la propria opera dandole un prezzo, usare forme d'espressione trite e ritrite, non apportare novita', idea e pensiero. Foraggiare un mercato ideologicamente criminale. Ti imputo molti reati e li perseguo.

Ma il mio giudizio conta solo per me, ovvio. 

In ogni caso, tu continua a vendere quadri, io continuero' a distruggerteli. 

Cordialmente
V SPARTACUS

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